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sabato 29 settembre 2007

lo sciamano dell'acqua III°

La temperatura è molto bassa, c'è vento! Al collo di alcuni cavalli sono appesi dei campanacci che spesso risuonano.

Alle nostre spalle, alla distanza di qualche decina di metri, c'è un' altra radura dove si potrebbe mangiare ed ha proprio tutte le sembianze di una area adatta allo scopo


ma!


pullula di vocianti esseri punto di congiunzione tra l'uomo e la scimmia, ominidi! "quasi cromagnon" che ancora oggi vivono nelle lande campane. Come loro abitudine, questi esseri, hanno creato intorno a loro una bella distesa di scarti del loro bivacco, comunicano tra di loro, anche "vis a vis", con una potenza e dei decibel che rompono il muro del suono, immancabile un oggetto tondo che indicano come 'o pallon.

Decidiamo di arrangiarci seduti sul muretto spalle agli ominidi, sguardo verso i cavalli ed orecchio attento al wingding dei loro campanacci, sotto le nostre gambe (penzoloni) una scarpatella che digrada verso la radura. La scarpatella è, ovviamente, piena di rifiuti.

Dopo aver consumato un pasto frugale ed osservato con ammirazione (almeno mia) fotografi temerari che si avvicinavano ai cavalli, declino (con convizione) l'invito di A. ad imitarli, quindi guadagniamo il caldo della automobile come nelle peggiori giornate invernali e continuiamo l'ascesa.
La natura è molto bella ci sono tratti di strada in cui la vegetazione è così fitta che diventa quasi crepuscolo... ma ovunque continua uno spettacolo indecoroso di rifiuti carte buste... poi d'improvviso (forse un cambio di territorio comunale) tutto diventa lindo le "scovazze" lasciano il posto ad un variopinto tappeto di foglie. Decidiamo nuovamente di fermarci, abbiamo quasi dimenticato lo scopo del nostro viaggio o forse abbiamo capito che non riusciremo a raggiungere lo sciamano.

Tutto intorno c'è silenzio! Le foglie secche che si rincorrono fanno come un rumore di carta, il vento sibila sulle orecchie. Salto uno steccato e poggio i piedi su un tappeto di foglie alto parecchi centimetri, ci sono molti ciclamini e mi sembra strano vederne tanti in questa stagione, oggi è il 9 di settembre, è il mio onomastico e non me ne importa niente, come sempre del resto.

Guardo verso l'alto c'è una luce magnifica che filtra tra i rami, le curve della montagna mi obbligano a procedere con andamento inclinato. Mi emoziono mi rendo conto di non aver mai visto un bosco del genere. Quelli che è dato vedere nelle zone di mare, ed a cui sono più abituato, sono diversi non hanno questa monumentalità. Vorrei catturare queste sensazioni con la macchina fotografica faccio un po di scatti ma poi mi fermo, la metto via, ritorno in me. Sento nuovamente il piacere del tappeto morbido e sonoro sotto i miei piedi, sento nuovamente il vento che mi fischia sulle orecchie, guardo nuovamente il sole che filtra tra le foglie e non riscalda, penso che poco meno di una ora fa eravamo in auto col climatizzatore acceso per difenderci dal caldo, amo il vento ed i profumi che porta con se in un posto come questo. Cammino per conto mio.... anche A. cammina per conto suo in un'altra direzione .... poi ci ritroviamo:


S. : A. che alberi sono questi ?

A. : mi pare siano dei faggi!

S. : allora che si fa?

A. : torniamo indietro.

S. : va bene andiamo! Mi sa che siamo fuori strada ed ho le mani congelate.


_TO BE CONTINUED_

giovedì 20 settembre 2007

lo sciamano dell'acqua II°

Avevo solo visto la coda di un tg3 regionale, non so altro.



Avevo sentito che si parlava di un monte, di cui non riesco a ricordare il nome, (montagna montagnosa è l'unica associazione che riesco a produrre) vicino Solopaca, nel parco del Taburno.
_Occhio alla carta allora!_

Il parco e la città non sembrano coincidere esattamente, allora si va verso il posto in cui è più plausibile immaginare uno sciamano ovvero il monte montuoso o monte nevoso o monte appuntito.... lavorio di sinapsi ... eureka! monte Pizzuto! Ma Sulla cartina non c'è ...

In giro tra strade sinuose lambendo qualche bel centro abitato, come Sant'Agata dei Goti, passiamo tra montagne e campagne più o meno incendiate. Le parti di vegetazione superstiti comunicano segnali di sofferenza, con tutte le foglie socchiuse e ripiegate verso il basso anelano l'acqua.



_ parco regionale del Taburno _



Le indicazioni erano giuste... ma non capisco se ci siamo all'interno del parco: non un cartello, un saluto, un benvenuto, una finta baita per guardie forestali o guide, niente di quello che ti aspetti di trovare in una area protetta. Saliamo, per una strada che sì impenna e avvolge in tornanti da nausea ... vogliamo raggiungere un punto alto dal quale, di sicuro si vedra, la montagna azzurra dello sciamano. Intanto la strada è costellata da "boasse" enormi ... interrogo il mio compagno di viaggio su quale animale può produrre delle cagate così grosse e, dopo approfondito dibattere, concordiamo nell'attribuzione al culo delle vacche.


La vegetazione si infittisce la fame pure .... ci fermiano dunque [siamo a quota 1300 (circa)] in una piazzola a ridosso di una radura....





La natura come sempre svela i suoi arcani..... Cavalli!



_TO BE CONTINUED_

giovedì 13 settembre 2007

lo sciamano dell'acqua I°




Saremo partiti di buon ora... se non ci fossi stato io.



Movimenti da bradipo, lucidità mentale di una ottantenne colpita da morbi assortiti: "ora potresti fare di me quello che vuoi non opporrò nessuna resistenza".

Ho male al collo, male alla testa, male al ginocchio ed alla spalla destra (questi ultimi danno segno di se da un bel po di mesi). Cerco di organizzare una finta coordinazione tra azione, pensiero e movimento, sperando di ingannare chi mi osserva. Colui che mi osserva è lucido ed ha una presenza di spirito che io conquisto verso le 17.15 - 17.20 ..... Costui/Colui protesta! Perchè è tardi e dobbiamo partire per trovare: "lo sciamano dell'acqua".

Urge strategia per guadagnare qualche minuto! Ok AAAd., dico-grido dal bagno, "Okkeiii... tu prepara i panini io cerco di capire...dopo... qualcosa da internet...

[Di norma la mattina compio le seguenti azioni: allungare la mano sul tasto della sveglia, girarmi sull'altro fianco e fare finta di niente, dopo 10 minuti allungare l'altra mano e zittire la sveglia del cellulare, scivolare poi dal letto, fare pipi (non a letto), andare in cucina, preparare il caffè, sorseggiare mezza tazza, tornare a letto per altri dieci minuti..... poi ma ...poi...la doccia. Oggi domenica 9 settembre (mio onomastico) bisogna cercare lo sciamano.]



Partiamo! Viale Amedeo di Savoia poi tangenziale est-ovest di Napoli, poi A1 direzione nord... usciti dalla città comincia lo squallore senza uguali della provincia a nord di Napoli, non esiste di peggio in nessun paese occidentale. Qui la guida rossa del Touring Club spende poche parole e, nel tentativo di descrivere questi metropaesoni da 60 70 80mila abitanti, diventa paonazza per l'imbarazzo e per la difficolta di trovare parole appropriate per una loro rapida descrizione.


Al di la dei lati della striscia d'asfalto della A1:


caseinformialtebasselarghestretteintonacateenoncartellipubblicitariespazzaturaerbacce
poiancoracaseinformialtebasse
....campagna....
....spazzatura....
...quaelàpubblicità...
....spazzaturevarie....
centrocommercialeiperiperiperipermediaworldikeastorecarrefourcoopauchanikepalace
megawattcastorama
leroymerlinshoppinghousemultibit
macdonaldapplestorecampania180negozi25
bareristoranti decathlonunieurocon100negozicon11111postiautomultituttocon 10 11 12 totsale ..... scendonoiprezzi salelosquallore.



Intanto case scheletri e fumi neri dalla terra... [ma cosa bruciano?]... In cosa si identificano gli abitatanti di queste zone? A cosa associano il senso di appartenenza alla loro città, al loro territorio? Cosa rende familiare una strada da una altra o una altra ancora in questi posti informi senza un monumento, senza il paesaggio dove la bruttezza è così aggressiva? Molti di questi paesoni finiscono in ANO qualcuno in OLA qualcuno in ERRA ma il risultato non cambia.



Passaggio di provincia:


qui più campagna meno case più fabbriche....moltefabbriche, ancora un IPERcoso, questo veramente enorme! qui i paesoni finiscono i ISE o in ONI il risultato cambia di poco.


Usciamo a caserta sud direzione Sannio.....



TO BE CONTINUED!




giovedì 6 settembre 2007

dangerous




si può esibire il proprio disadattamento?

si può trasformare il desiderio di bellezza in una malattia?

si può somatizzare il disagio?

si può rifiutare di adeguarsi?

moda, stereotipo, identico, vorrei essere come tal dei tali!

ossessione, disturbo compulsivo ossessivo


Heaven is a Place on Earth [?]




i messaggi, lo starsystem, la bellezza ad ogni costo ,deviano la mente

feticismo, glamour, marchi, oggetti, pressione sociale ...



la manifestazione del proprio disagio del proprio senso di inadeguatezza conduce anche verso il ridicolo e l'orrore...



di cosa sono fatto io?

non metto in luce una parte di me, non sopporto la dualità del mio sguardo, vorrei poter sorridere come un tempo senza nascondermi.

di cosa sono fatto io?

quali sono i miei valori le mie ambizioni [?]

di cosa sono fatto io?

credo a tutti quelli che mi dicono tu non sei come gli altri [?]

credo a chi mi ripete: sai dopo un po non me ne importa niente del tuo ... come lo chiami? problema?... vedo altro di te! [?]

credo a chi mi dice: mi piaci come sei, come ti ho conosciuto ora, non saresti così senza quello che hai vissuto [?]

di cosa sono fatto io?

subisco anche io i condizionamenti prepotenti del come dovrei ma non sono [?]

di cosa sono fatto io?

perchè do risposte inadeguate a questa domanda [?]


Heaven is a Place on Earth [?]