La temperatura è molto bassa, c'è vento! Al collo di alcuni cavalli sono appesi dei campanacci che spesso risuonano.
Alle nostre spalle, alla distanza di qualche decina di metri, c'è un' altra radura dove si potrebbe mangiare ed ha proprio tutte le sembianze di una area adatta allo scopo
ma!
pullula di vocianti esseri punto di congiunzione tra l'uomo e la scimmia, ominidi! "quasi cromagnon" che ancora oggi vivono nelle lande campane. Come loro abitudine, questi esseri, hanno creato intorno a loro una bella distesa di scarti del loro bivacco, comunicano tra di loro, anche "vis a vis", con una potenza e dei decibel che rompono il muro del suono, immancabile un oggetto tondo che indicano come 'o pallon.
Decidiamo di arrangiarci seduti sul muretto spalle agli ominidi, sguardo verso i cavalli ed orecchio attento al wingding dei loro campanacci, sotto le nostre gambe (penzoloni) una scarpatella che digrada verso la radura. La scarpatella è, ovviamente, piena di rifiuti.
Dopo aver consumato un pasto frugale ed osservato con ammirazione (almeno mia) fotografi temerari che si avvicinavano ai cavalli, declino (con convizione) l'invito di A. ad imitarli, quindi guadagniamo il caldo della automobile come nelle peggiori giornate invernali e continuiamo l'ascesa.
La natura è molto bella ci sono tratti di strada in cui la vegetazione è così fitta che diventa quasi crepuscolo... ma ovunque continua uno spettacolo indecoroso di rifiuti carte buste... poi d'improvviso (forse un cambio di territorio comunale) tutto diventa lindo le "scovazze" lasciano il posto ad un variopinto tappeto di foglie. Decidiamo nuovamente di fermarci, abbiamo quasi dimenticato lo scopo del nostro viaggio o forse abbiamo capito che non riusciremo a raggiungere lo sciamano.
Tutto intorno c'è silenzio! Le foglie secche che si rincorrono fanno come un rumore di carta, il vento sibila sulle orecchie. Salto uno steccato e poggio i piedi su un tappeto di foglie alto parecchi centimetri, ci sono molti ciclamini e mi sembra strano vederne tanti in questa stagione, oggi è il 9 di settembre, è il mio onomastico e non me ne importa niente, come sempre del resto.
Guardo verso l'alto c'è una luce magnifica che filtra tra i rami, le curve della montagna mi obbligano a procedere con andamento inclinato. Mi emoziono mi rendo conto di non aver mai visto un bosco del genere. Quelli che è dato vedere nelle zone di mare, ed a cui sono più abituato, sono diversi non hanno questa monumentalità. Vorrei catturare queste sensazioni con la macchina fotografica faccio un po di scatti ma poi mi fermo, la metto via, ritorno in me. Sento nuovamente il piacere del tappeto morbido e sonoro sotto i miei piedi, sento nuovamente il vento che mi fischia sulle orecchie, guardo nuovamente il sole che filtra tra le foglie e non riscalda, penso che poco meno di una ora fa eravamo in auto col climatizzatore acceso per difenderci dal caldo, amo il vento ed i profumi che porta con se in un posto come questo. Cammino per conto mio.... anche A. cammina per conto suo in un'altra direzione .... poi ci ritroviamo:
S. : A. che alberi sono questi ?
A. : mi pare siano dei faggi!
S. : allora che si fa?
A. : torniamo indietro.
S. : va bene andiamo! Mi sa che siamo fuori strada ed ho le mani congelate.
_TO BE CONTINUED_