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mercoledì 6 febbraio 2008

to build a home


Stamattina risuonavano la mia voce ed i miei rumori. Sono il suo unico abitante, ma da quando poche ore fa sono uscito, borsa a tracolla, la casa è rimasta sola a godersi il mattino. Il sole si è levato sopra gli edifici vicino e ora filtra attraverso le finestre, dipingendo le pareti interne di un giallo cremoso. Al ritmo di un valzer silenzioso, i granelli di polvere danzano nei raggi di luce.



Nelle stanze, proveniente da qualche isolato di distanza, si percepisce il mormorio del traffico in accellerazione.


Di tanto in tanto, con un fruscio, la buca delle lettere si apre e lascia entrare un malinconico volantino.


La casa da segno di apprezzare questo vuoto.


Si stiracchia dopo la notte, si schiarisce le tubature e fa schioccare le articolazioni. Questa creatura, dignitosa e matura, dalle vene di ferro e dai piedi di cemento che affondano nel terreno, ne ha passate tante: palloni lanciati contro il muro, porte sbattute con furia, tentativi di fare la verticale nel soggiorno, il peso e i sospiri degli elettrodomestici e i buchi aperti nelle sue viscere da impiantisti inesperti. Ha dato riparo alla nostra famiglia di cinque persone, un tempo. Ora ospita una colonia di formiche, a volte covate di uccelli nella gronda, ed un unico abitante umano, me! Presta anche la spalla ad un mandarino che si appoggia su un pilastro abbandonandosi al corteggiamento peripatetico di uno sciame di api.





Col tempo la casa si è trasformata in una testimone bene informata. Ha partecipato a seduzioni, litigi, gioie, ci ha visto bambini fare i compiti, è stata sorpresa da conversazioni sussurrate in cucina o al telefono. Ha conosciuto sere invernali in cui le finestre erano fredde come buste di piselli surgelati e crepuscoli di mezza estate in cui i mattoni trattenevano il calore come pane appena sfornato. La mia casa è rifugio fisico, ha vegliato sull'identità dei suoi propietari. Quando torno da un viaggio e, mi guardo intorno mi ricorda chi sono. Malgrado questa casa non sia stata in grado di offrire soluzioni a ciò che ha afflitto i suoi abitanti, le sue stanze testimoniano felicità.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

....CHE BELLO QUESTO POST... E QUANTA NOSTALGIA. SARA' IL PASSARE DEL TEMPO CHE MACINA TUTTO SENZA RISERVA ALCUNA!.... AH!, QUEI POMERIGGI TRASCORSI NELLA TUA CAMERETTA A FAR FINTA DI STUDIARE!!L'ODORE DEL CAFFE' PREPARATO DA MANI GENTILI ED ALLEGRE. LA SPENSIERATEZZA DI ALLORA E' UN RICORDO CHE SERBO NELL'ANIMA!....
GRAZIE PER QUESTO POST
ENZO

xerxes ha detto...

alla nostra età cominciamo a diventare soggetti a rischio di depressioni post bilancio...
sono contento di ricevere un tuo commento enzo...
a presto

Anonimo ha detto...

B E L L I S S I M O !

Anonimo ha detto...

che dire?! molto bello questo post!

xerxes ha detto...

grazie a chi ha commentato e letto..
questo post nasce dalla fusione di una lettura un ricordo ed una canzone