mercoledì 18 giugno 2008
oggi sento il rumore del mare
mercoledì 28 maggio 2008
don’t kill this thing we got called love
lunedì 10 marzo 2008
FOR SAFETY REASON



ne sanno qualcosa le pecore di Acerra
mercoledì 20 febbraio 2008
safe in these arms

Ognuno sta dal suo lato. Guardo il confine contenuto tra il polsino della sua camicia ed il cinturino dell'orologio, seguo la direzione dei peli che da quel punto continuano, diradandosi, verso il dorso della mano. Le nocche delle dita si appoggiano alla guancia rasata reggendo la cornetta del telefono, dissocio il suono delle parole dai movimenti delle labbra e mi risveglio al suono di una risata. La sua mano è forte, lo ricordo ancora, ha una stretta dolorosa anche quando gioca. In passato sono stato spettatore silente di tante telefonate. Oggi sto seduto alla sua scrivania e non se ne preoccupa, pochi giorni fa ho parlato con sua moglie e non se ne preoccupa.
[...]
mercoledì 6 febbraio 2008
to build a home

Stamattina risuonavano la mia voce ed i miei rumori. Sono il suo unico abitante, ma da quando poche ore fa sono uscito, borsa a tracolla, la casa è rimasta sola a godersi il mattino. Il sole si è levato sopra gli edifici vicino e ora filtra attraverso le finestre, dipingendo le pareti interne di un giallo cremoso. Al ritmo di un valzer silenzioso, i granelli di polvere danzano nei raggi di luce.

La casa da segno di apprezzare questo vuoto.
Si stiracchia dopo la notte, si schiarisce le tubature e fa schioccare le articolazioni. Questa creatura, dignitosa e matura, dalle vene di ferro e dai piedi di cemento che affondano nel terreno, ne ha passate tante: palloni lanciati contro il muro, porte sbattute con furia, tentativi di fare la verticale nel soggiorno, il peso e i sospiri degli elettrodomestici e i buchi aperti nelle sue viscere da impiantisti inesperti. Ha dato riparo alla nostra famiglia di cinque persone, un tempo. Ora ospita una colonia di formiche, a volte covate di uccelli nella gronda, ed un unico abitante umano, me! Presta anche la spalla ad un mandarino che si appoggia su un pilastro abbandonandosi al corteggiamento peripatetico di uno sciame di api.

Col tempo la casa si è trasformata in una testimone bene informata. Ha partecipato a seduzioni, litigi, gioie, ci ha visto bambini fare i compiti, è stata sorpresa da conversazioni sussurrate in cucina o al telefono. Ha conosciuto sere invernali in cui le finestre erano fredde come buste di piselli surgelati e crepuscoli di mezza estate in cui i mattoni trattenevano il calore come pane appena sfornato. La mia casa è rifugio fisico, ha vegliato sull'identità dei suoi propietari. Quando torno da un viaggio e, mi guardo intorno mi ricorda chi sono. Malgrado questa casa non sia stata in grado di offrire soluzioni a ciò che ha afflitto i suoi abitanti, le sue stanze testimoniano felicità.

mercoledì 16 gennaio 2008
martedì 4 dicembre 2007
venerdì 23 novembre 2007
demolition
sabato 27 ottobre 2007
vertigo
Poi una voce alle mie spalle mi riporta in vita, con i piedi per terra al 22° piano ad oltre 70 mt dal suolo reale:
"ma che ci fai qui? non sei con gli altri.... sono tutti in sala riunioni il corso è iniziato da almeno 10 min"
[Il corso certo sono venuto qui apposta per questo]
"arrivo"
_CLICK_
lunedì 22 ottobre 2007
lo sciamano dell'acqua V°
Dalla montagna escono dei suoni, la forma della musica si autogenera e si rinnova nel tempo, ogni giorno, in modo diverso; la musica si muove nello spazio e si trasforma in relazione allo scorrere del tempo (come un organismo vivente) e l'acqua danza intorno allo sciamano, l'acqua devia la luce ed anch'essa comincia a ruotare intorno al corpo dello sciamano suddividendosi in frequenze colorate
L'incantesimo è potente lo sciamano trova conserva e pietrifica l'acqua cristallina per l'eternità
qualcuno ha tranciato e ferito la montagna lo sciamano la cicatrizza con un manto blu cobalto.... la montagna per questo canta con dei suoni che si generano da soli e dei quali non capiamo la provenienza, parte come un sibilo poi ci ricorda i canti delle balene o i suoni di archi celesti .... cambia continuamente. Una vena aperta continua a scorrere e disseta i pellegrini...
puahh!!.... ma che schifo! sa di cloro ed è calda come piscio
"Solopaca ovvero la trasformazione dell’ingresso di un serbatoio idrico in opera d’arte di Mimmo Paladino; con i suoni ("sorgenti nascoste") elementari che si autogenerano e cambiano continuamente diffondendosi nello spazio senza un punto di provenienza; con le luci in sincrono con il movimento lento della luna, si hanno diversi momenti di illuminazione: uno di contrazione (sistole) ovvero luce di sottofondo, e uno di distensione (diastole) ovvero luce più intensa, la regolazione luminosa è in stretta relazione alle quattro fasi lunari; con l'architettura costruita scevra di decorazioni, minimalista, industriale, impostata da rapporti spaziali e direttrici impercettibili, in una grande esplosione di riflessi emessi dalla graniglia di vetro, a volte dai blocchi vitrei o dall’acqua stessa."