Quel giorno non riuscivo proprio a pensare, tra una striscia d'ombra e l'altra, lame di luce, come laser, mi affettavano la mente ed i pensieri. Accarezzavo i muri come a volte fanno i gatti inarcando la schiena. Volevo un gelato. Mi muovevo studiando traiettorie irrazionali che evitassero la presenza del sole, guardavo il pavimento ed alzavo lo sguardo solo sporadicamente verso l'alto, verso le superfici taglienti azzurrine e riflettenti dei palazzi a vetro che mi incanalano verso la mia auto. Alla guida il sole mi costringeva a concentrare l'attenzione sulla strada. Guidavo alla cieca temendo, dopo ogni sferzata di luce, che annullava quello che mi era di fronte, di schiantarmi. Questa preoccupazione forse stupida, forse no, ha demolito tutta l'architettura sbilenca dei miei pensieri, fatti in realtà di un solo pensiero, sempre lo stesso, un simbolo oramai.
sabato 20 settembre 2008
giovedì 3 luglio 2008
mercoledì 18 giugno 2008
oggi sento il rumore del mare
Oggi, dalla mia sedia, guardo spesso verso la finestra che è alla mia destra. Di solito vedo la punta Carena dell'isola di Capri sul versante ovest dell'isola, ed ascolto i rumori del cantiere e le voci forti degli operai.
Oggi è una giornata astratta.
Oggi c'è una coltre pesante di foschia, il mare si gonfia a ritmo regolare in onde grosse ma lente che schiumano poco sotto il costone di tufo.
Oggi non sento il rumore di martelli seghe elettriche c'è silenzio nelle attività di cantiere, sento un rumore strano che non ho mai avvertito prima, come di carta appollottolata.
Oggi sento il rumore del mare.
mercoledì 28 maggio 2008
don’t kill this thing we got called love
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