Non ho mai amato l'altezza, mi tremano le gambe, mi da un senso di nausea ed ovviamente di vertigine. Oggi lavoro qui, seduto, tra me ed il vuoto ci sono pochi centimetri di un pannello di vetro e qualche altra fragile sostanza. Esorcizzo e mi sporgo dal tavolo: da un lato e dall'altro
Non ho voglia di parlare con nessuno, come spesso mi capita da qualche mese a questa parte, per questo ho portato il mio pc portatile sul quale scrivo questo testo... sono in attesa e nel frattempo faccio finta di avere qualcosa da fare, questo mi illude ed argina un po la presenza degli altri.
Guardo lontano nel vuoto da tutti i lati scene di vita uguali: gente stipata sotto vetro in atmosfere artificiali, mi chiedo se qualcuno sta guardando me in questo momento cosa vede? cosa pensa?
Precipito nel sonno, nella fuga delle girandole dei miei pensieri e della mia immaginazione. Guardo di nuovo in basso, da quassù sembra che tutti camminano a testa bassa.
Piove!
immagino di sentire l'odore dell'aria e della terra quando piove .... vorrei essere fuori anche io
Poi una voce alle mie spalle mi riporta in vita, con i piedi per terra al 22° piano ad oltre 70 mt dal suolo reale:
"ma che ci fai qui? non sei con gli altri.... sono tutti in sala riunioni il corso è iniziato da almeno 10 min"
[Il corso certo sono venuto qui apposta per questo]
"arrivo"
_CLICK_
4 commenti:
a me non dispiacerebbe vivere qualche vertigine ogni tanto... lassù oltre quei vetri...
sei troppo raffinato e sofisticato. mi fai quasi paura.
Anche io soffro di vertigini e posso capirti, una semplice vetrata può darci la sicurezza di non aver paura dell'altezza, una sottile divisione tra noi ed il vuoto, in quel momento tu eri il vuoto ed avevi messo una membrana protettiva tra te ed il mondo!
ascolta con attenzione il testo di "muscolo rosso"
http://profile.myspace.com/index.cfm?fuseaction=user.viewprofile&friendID=38230441
Posta un commento