
Ho sempre avuto disagio nel dimostrare la mia emozione del momento, qualunque essa fosse. Forse le ho sempre sottoposte ad un giudizio mio personale che attribuiva ad esse un valore da dissimulare e da tenere nascosto. Prima negavo sempre lo stato d'animo che il mio interlocuotore mi attribuiva e lo dissimulavo verbalmente con altri purchè non fosse quello realmente provato.
Oggi, invece, lo ammetto!
se mi si dice sei felice! sei triste! sei commosso! sei arrabbiato! etc. dico si, oppure, dico no. Parallelamente, sopravvive una sensazione sotterranea di pudore, ma, raramente, nego qual'è in quel momento il mio metro di contatto col mondo e le persone.
In passato ho negato a me stesso molti miei stati emotivi complessi e difficili, giudicandoli buoni o cattivi, piacevoli o spiacevoli, nobili o disdicevoli, e questo mi ha consentito di difendere le mie fissazioni e l'ordine che io stesso ho dato alla mia visione del mondo ed a me stesso.
Fuori di essa, fuori dalla mia visione del mondo, è il caos.....
Ora vedo i miei limiti, ma anche le mie risorse, ma, uscire fuori dalla struttura dei valori che dà forza alla mia personalità, mi disorientà. Tutto sommato fin'ora mi ha protetto, ha smorzato urti anche molto forti.
Poi ritorna il pensiero (che si fa largo sempre più frequente nei momenti di ozio come questo, sul solito tappeto, con le gambe e le meningi incrociate) l'idea, che i propri stati emotivi vanno vissuti fino in fondo anche quando non sono piacevoli.
se sono triste, sono triste;
se voglio farmi del male, mi faccio del male;
se sono allegro, sono allegro;
devo imparare a sentirlo e soprattutto esprimerlo .....anche se puo sembrarmi disdicevole o addirittura volgare. Non devo pensare: quale sarà l'effetto della espressione di questa emozione su chi mi è accanto?
se voglio farmi del male, mi faccio del male;
se sono allegro, sono allegro;
devo imparare a sentirlo e soprattutto esprimerlo .....anche se puo sembrarmi disdicevole o addirittura volgare. Non devo pensare: quale sarà l'effetto della espressione di questa emozione su chi mi è accanto?
....chi se ne frega....
è un problema suo non mio, del resto quello che immagino che l'altro sente è in realta quello che sento io.
C'è spesso un giudizio di valore su tutto questo: non si può essere tristi! non si può essere così incazzati! non si può essere così provocatoriamente felici!
Sono così confuso ultimamente, che non riesco a capire quali tra le mie emozioni esistono realmente, quali, sono quelle tirate fuori per dissimulare e diluire la realtà, quali, quelle costruite per attirare e sviare l'attenzione da altro.
Certo ognuna di esse mi indica un messaggio che parte dal mie viscere. Nè vero, nè falso, nè giusto, nè sbagliato ..... qualcuna mi dice va tutto bene .... qualcuna mi dice il contrario
C'è spesso un giudizio di valore su tutto questo: non si può essere tristi! non si può essere così incazzati! non si può essere così provocatoriamente felici!
Sono così confuso ultimamente, che non riesco a capire quali tra le mie emozioni esistono realmente, quali, sono quelle tirate fuori per dissimulare e diluire la realtà, quali, quelle costruite per attirare e sviare l'attenzione da altro.
Certo ognuna di esse mi indica un messaggio che parte dal mie viscere. Nè vero, nè falso, nè giusto, nè sbagliato ..... qualcuna mi dice va tutto bene .... qualcuna mi dice il contrario
4 commenti:
E il Sei che c'entra? le proiezioni?
Sempre con sti poveri Sei ve la prendete!!! (atteggiameto paranoico tipico....)
sesta puntata del serial: esplora azione ... ne trovi altri 5 a ritroso nel blog
ahhhhhh vabbè....ma l'obiezione di prima resta valida ;-)
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