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lunedì 9 luglio 2007

Endimione



Ieri mi hanno raccontato una storia


Selene percorreva il cielo stellato in compagnia delle nove sacerdotesse che badavano al suo argenteo cocchio. Per venticinque giorni i due fratelli amanti, Selene ed Elios, s'incontravano, ma gli altri cinque Selene, all'insaputa di Elios, si recava dietro la catena montuosa del Latmo, in Asia Minore, per dedicarsi all'amato Endimione col quale giaceva per tre giorni (quelli del novilunio quando la Luna non'è visibile).

Endimione significa "colui che dimora dentro" e il "dentro" in questo caso è il grembo di una grotta, dove la dea lo vide per la prima volta, innamorandosene perdutamente. Così sdraiatasi al suo fianco, lo baciò sulle palpebre e da quel momento i suoi occhi non si riaprirono più, suggellando un sonno eterno. L'amore doveva essere corrisposto dato che Selene interrompe il suo percorso per scendere da lui «senza far rumore, camminando in punta di piedi, perché non si svegli di soprassalto». Che dormisse «ad occhi aperti» per poter vedere Selene? D'altronde, come avrebbe potuto amare la dea senza usare «gli occhi» che, come dice Properzio, «sono la guida di Amore»?
-STATI DI COSCIENZA-
Sonno: sospensione, completa o parziale, della coscienza e della volontà, Endimione dorme ad occhi aperti.
Vivo in un mondo soggettivo di "amo", "non amo", "mi piace", "non mi piace", "ho voglia", "non ho voglia", cioè in un mondo fatto di ciò che credo di amare o non amare, di desiderare o non desiderare. Non vedo il mondo reale. Esso mi è nascosto dal muro della mia immaginazione. Vivo nel sonno. Dormo. Quello che chiamo la mia "coscienza lucida" non è che sonno, e un sonno molto pericoloso del mio sonno, la notte, nel mio letto.
Da "Frammenti di un insegnamento sconosciuto" P.D. Ouspensky (Astrolabio)
-DESIDERIO-
Dei e uomini spesso nel richiedere i loro desideri dimenticano qualcosa, forse è l'aspetto tragico del mito. Io, sarei disposto ad avere l'amore e la presenza eterna di chi amo oppure ho amato, anche a costo che egli non ne sia cosciente?
....
Ho dato ad Endimione due ruoli: il primo rappresenta il mio mondo soggettivo che dorme, il secondo è legato al pensiero dei miei amori mancati ed al desiderio _che spesso accompagna il loro ricordo_ di averli comunque, ad ogni costo, anche a dispetto della loro volontaria assenza.

4 commenti:

MaxQ ha detto...

A B C D E F G H I L M N O P Q R S T U V Z.

Scunchiudutu (datti spiegare che significa...sii più pragmatico).

Ps...mi sa che riinizio a scrivere qualcosa. Ero nauseato dal computer DOpo aver divorato libri su Fellini e tenuto nel cranio una marea di informazioni ho buttato giù, in quattro giorni una tesi da ventiquattro pagine, di getto. Ieri al Conservatorio mi hanno detto che è scritta molto bene, personalissima. E che quindi, quella tesi scritta in quattro giorni va benissimo.
Passata la nausea per la tastiera del computer racconterò qualche altra minchiata. Il livello mentale degli interlocutori mi stimola a farlo.(a parte tao, chiaro)
(Ps, si stanno muovendo molte cose. Non ho paura, nessuna. E' un sollievo, semmai) La verità ti rende libero.
Baci :)

xerxes ha detto...

;-) ?scunchiudutu? ;-)

MaxQ ha detto...

Cunchiudiri= concludere, arrivare da qualche parte.

Scunchiudutu=sconclusionato, "filosofu"

Anonimo ha detto...

quello che stavo cercando, grazie